Nel 2022 è imperativo che un’azienda si preoccupi anche del benessere della società nel lungo termine. Siamo tutti responsabili dei problemi sociali e ambientali, ma le aziende hanno la possibilità di contribuire per trovare nuove soluzioni; se lo aspettano i consumatori ed è giusto così.
Il percorso verso la sostenibilità aziendale è segnato da brand lungimiranti, ma anche da iniziative legislative come quella delle Società Benefit: vediamo insieme cosa sono e il nostro percorso sostenibile per diventare oggi una Società Benefit.
Oltre il profitto economico: l’impresa sostenibile
“Immagino un grande equilibrio tra profitto e dono; donare al mondo sentendosi custodi del creato, lasciare a chi verrà dopo di noi non lo stesso mondo che abbiamo trovato, ma addirittura un mondo reso più amabile.”
Queste parole di Brunello Cucinelli, uno degli esempi più celebri di azienda sostenibile, sintetizzano perfettamente lo scopo che le aziende del ventunesimo secolo devono necessariamente avere. Negli ultimi anni – soprattutto in seguito alla pandemia – i consumatori si interrogano sempre di più sulla capacità delle imprese di essere sostenibili e si aspettano che queste contribuiscano in modo concreto nel campo ambientale e sociale: l’idea di impresa sostenibile (qui i nostri “report di sostenibilità”), nasce in risposta a questa crescente sensibilità.
Significa che le aziende devono integrare nelle loro attività imprenditoriali anche progetti di diversa natura, affiancando alle – sempre esistite – responsabilità economiche e giuridiche anche responsabilità etiche e filantropiche. Le aziende devono quindi impegnarsi affinché alle prossime generazioni venga garantito lo stesso benessere di quelle attuali: questo si traduce in attività a favore dell’ambiente e della comunità nel suo complesso, integrando agli obiettivi di profitto anche quelli ESG (Environmental, Social e Governance).
I first mover (i brand attivisti) che si sono mossi per primi in questa direzione hanno fatto da apripista a un fenomeno sempre di più in crescita: le aziende iniziano a comportarsi come dei “bravi cittadini”, operando nel bene dell’equilibrio ambientale e nell’interesse di tutti gli stakeholder per creare le condizioni per un futuro migliore ai cittadini di domani.
Ai brand attivisti si sono affiancate altre iniziative di natura anche legislativa – ricordiamo in particolare l’Agenda 2030 – per incentivare anche le aziende più restie a intraprendere questo cammino. Ad esempio, con la Legge di Stabilità 208/2015 l’Italia è stata la prima in Europa ad adottare il regime societario delle Società Benefit, uno strumento che va oltre la RSI e che formalizza a un piano più elevato il match tra mission economiche e non.
Cosa sono le Società Benefit?
Il sito di Società Benefit riporta la seguente definizione:
“Le Società Benefit sono aziende che, nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse.”
Si tratta di un vero e proprio statuto giuridico che l’azienda decide di abbracciare e che presuppone l’integrazione, nell’oggetto sociale, della creazione del benessere della società nel lungo termine. Non si tratta di società no-profit, ma di società profit che hanno assunto una forma giuridica con la quale si impegnano ad affiancare agli obiettivi di guadagno anche obiettivi di maggior valore come quelli sociali e ambientali.
Per diventare una Società Benefit basta costituirsi in quanto tale – se parliamo di una start-up –, o modificare il proprio statuto – per le società già esistenti – approvato in maggioranza dagli azionisti. Inoltre, una Società Benefit deve nominare un responsabile delle attività sostenibili, il quale si deve assicurare del corretto funzionamento e della trasparenza operativa e gestionale delle stesse e deve predisporre alla fine di ogni anno una relazione in cui rendere accountable le azioni intraprese.
Oltre a incentivare il cammino verso la sostenibilità, diventare una Società Benefit ha anche altri vantaggi come il miglioramento della Brand Reputation, dell’Employer Brand e delle relazioni con tutti gli stakeholder del proprio ecosistema (investitori, partner, fornitori, etc.).
Investire nella sostenibilità
I vantaggi nel diventare una società Benefit non sono solo parole ma anche numeri: secondo un’indagine di InfoCamere, durante gli ultimi due anni post pandemia, il numero delle aziende diventate Società Benefit è quadruplicato raggiungendo la quota 1.922. A queste ci aggiungiamo noi di Intesys, da fine giugno anche noi Società Benefit.
Il nostro percorso verso la sostenibilità in realtà inizia da ben prima, già dal 2004 ci impegniamo attivamente in progetti sostenibili su più fronti: energia al 100% rinnovabile, riduzione della Carbon Footprint, supporto ai Paesi in via di sviluppo, creazione di un ambiente di lavoro in pieno benessere psicofisico dei lavoratori, collaborazione con no-profit, il progetto Open Hospital.
In questi anni la nostra consapevolezza in merito a queste tematiche è aumentata e ci ha portati a fare questo importante passo: la nostra forma giuridica è cambiata in Società Benefit e abbiamo modificato il nostro statuto aggiungendo sei nuovi punti di impegno:
Non intendiamo, però, fermarci qui, bensì il nostro impegno verso la sostenibilità continuerà: diventare Società Benefit è solo l’inizio di un lungo percorso di miglioramento continuo per garantire a tutti un futuro migliore, con la consapevolezza che le aziende possono essere il motore più grande per arrivare a una economia sostenibile, rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente.
E noi di Intesys, tutti insieme, vogliamo dare il nostro contributo.