In un recente post, il nostro AD Alberto Gaiga si è soffermato a considerare alcune delle insidie che si nascondono quando viene avviato un progetto di ecommerce: una di queste riguarda senz’altro la scelta delle opportune modalità di pagamento.
Approfondendo questa tematica, mi sono imbattuta in una ricerca di Ingenico Group, società leader mondiale nella progettazione e sviluppo di soluzioni di pagamento elettronico. Emerge che circa il 60% delle transazioni cross border non vengono portate a termine perché i merchant non forniscono nei propri marketplace sistemi di pagamento online adeguati al commercio internazionale.
In un’ottica strategica, quindi, ogni imprenditore dovrebbe tener conto di almeno tre aspetti fondamentali con riferimento al tema “pagamenti online”:
- la facilità d’uso;
- la diffusione delle modalità prescelte nei diversi mercati;
- la confidenza che il consumatore ha nei confronti delle diverse opzioni rese disponibili.
In questo senso il report pubblicato da Adyen, intitolato The global Ecommerce Payments Guide – 2015, mette in evidenza i sistemi di pagamento online più diffusi con riferimento ad alcuni paesi appartenenti alle diverse aree: Asia-Pacifico, Europa, America Latina e Nord America.
Dalla ricerca emerge che i sistemi di pagamento più diffusi in mercati come Australia, India, Giappone, Corea del Sud, Francia, Irlanda, Spagna, Regno Unito, Brasile, Canada e Stati Uniti risultano essere la carta di credito (Visa e MasterCard sopra tutti, con una percentuale media di utilizzo del 57%) e Paypal (valore medio indicativo pari al 16%). Non mancano ovviamente sistemi di pagamento quali il bonifico bancario e il pagamento con contrassegno, seppur rappresentino una percentuale residuale (valore medio inferiore complessivamente al 5%).
La diffusione di questi sistemi di pagamento non è data da una carenza di metodi alternativi quanto alla tradizionale affidabilità che hanno dimostrato nel corso degli anni. Sul mercato internazionale oggi sono infatti presenti più di 150 nuovi player e fornitori di sistemi di pagamento (ci riferiamo a carte di credito, carte di debito, online banking, e-wallets, prepagate, ecc.). Ne citiamo alcuni:
- in Olanda, IDeal è il sistema di pagamento usato dal 56% degli acquirenti online.
- in Germania prevalgono Sepa Direct Debit (35%) e Sofort Giropay (16%).
- in Russia, Qiwi è usato dal 26% degli online shopper.
- in Brasile una percentuale consistente di utenti usa Boleto (15%).
- in Cina Alipay e Tenpay sono utilizzati dal 67% di chi acquista sul web.
- in Giappone Konbini viene utilizzato dal 17% degli utenti.
Si tratta di sistemi di pagamento poco noti agli imprenditori nostrani: ne consegue che i nostri ecommerce si propongono con una offerta incompleta.
Parlando di Italia… secondo una recente ricerca del Politecnico di Milano in merito all’utilizzo dei sistemi di pagamento, la situazione italiana risulta in linea con quella dei principali mercati occidentali, con il 66% degli acquisti online generato da Carte di credito e il 29% da Paypal. Soltanto una percentuale residuale utilizza ancora il contrassegno (2%) e il bonifico bancario (3%).
Risulta quindi chiaro come la cultura e il grado di sviluppo dell’economia nei singoli Paesi siano fattori che influenzano la diffusione di un sistema rispetto ad un altro (p.e. in Messico il 46% dei pagamenti delle transazioni online avviene tramite bonifico o contrassegno).
Da qualche anno inoltre, per semplificare la gestione delle diverse modalità di pagamento si sono affermati sul mercato i cosiddetti PSP (Payment Service Provider), fornitori di servizi e piattaforme che gestiscono diverse modalità di pagamento digitale: carte di credito, carte di debito, digital payment solutions (Apple pay, PayPal, ecc.), trasferimenti bancari e bonifici nel rispetto della protezione dei dati e della sicurezza nella transazione. Tra questi citiamo alcuni tra i più importanti:
Tenere in considerazione tutti questi aspetti risulta complesso ma al contempo fondamentale per offrire ai propri clienti online un servizio completo e conforme alle abitudini di pagamento dell’utente. Questo a maggior ragione se si decide di espandere il proprio mercato a livello internazionale.
Il consiglio di Intesys è quindi quello di affrontare questi aspetti non “ex post” ma “ex ante”, nella fase di analisi progettuale dove normalmente prendiamo in considerazione i mercati di destinazione dell’ecommerce e il livello di internazionalizzazione dell’azienda.
Per le aziende che si stanno affacciando da poco sui mercati esteri o sono alla prima esperienza, consigliamo infatti un approccio graduale che consenta un’evoluzione sostenibile e coerente dell’ecommerce.