Oggi parliamo di esperienze reali e più precisamente di workshop.
La scorsa primavera il team UX di Intesys è stato direttamente coinvolto per realizzare due workshop per Spazio 65+, un progetto nato dall’associazione Aribandus, con obiettivo la realizzazione di uno sportello fisico ed un portale digitale in grado di erogare servizi di informazione e orientamento, per supportare le persone over 65 e le loro famiglie nell’affrontare esigenze personali e familiari legate alla terza età.
I due workshop si sono svolti in due momenti temporali differenti e con utenti diversi:
- Primo workshop: svolto con i familiari degli anziani (data 9 marzo 2016)
- Secondo workshop: svolto con gli over 65 (data 11 marzo 2016)
L’obiettivo principale è stato quello di comprendere come far emergere i diversi bisogni degli attori coinvolti per definire:
- Touchpoint fisici e digitali del progetto
- Analisi e mappatura del sistema attuale
- Elenco dei contenuti desiderati o presenti
- Scenari offline ed online
Per ottenere la massima resa dai workshop di co-design e tornare in azienda con una visione più completa possibile su come e quale interfaccia realizzare per lo sportello digitale, è stato adottato uno strumento chiamato experience mapping.
L’experience mapping
Per experience mapping si intende un particolare processo dove i progettisti/designer si affiancano agli stakeholder con un unico obiettivo, quello di generare più idee possibili ed individuare quelle più proficue e sulle quali ha senso investire lo sviluppo progettuale.
Applicabile a qualsiasi team di lavoro, l’experience mapping aiuta, quindi, a ricercare una possibile soluzione al problema che si vuole risolvere.
Ma per comprendere le potenzialità di questo approccio e metodo di lavoro, descriviamo ora come si sono svolti i due workshop (sostanzialmente uguali ma con stakeholder diversi), e come l’experience mapping sia stato decisivo nella definizione degli obiettivi da raggiungere e del come raggiungerli.
I due workshop
Avendo tempistiche ridottissime per motivi di disponibilità delle persone, il workshop si è svolto in poco meno di tre ore. I cinque step del metodo sono stati ottimizzati e proposti in una forma molto più breve e concentrata.
Nonostante il primo ed il secondo workshop siano stati fatti con stakeholder diversi, il procedimento utilizzato è stato il medesimo. Durante il primo workshop sono stati coinvolti circa 15 familiari mentre, nel secondo workshop, gli over 65 che hanno partecipato erano circa 12.
Entrambi i workshop, composti da 5 fasi diverse e che hanno visto coinvolti i vari attori sia individualmente che in gruppo, verranno affrontati e spiegati per esteso nel prossimo articolo dell’Intesys Journal che verrà pubblicato nei prossimi giorni. Stay tuned!!
(Ha contribuito all’articolo l’intero Team UX Design di Intesys)