Il mondo attorno a noi è in perenne mutamento: i trend digitali e le innovazioni si susseguono costantemente, e con essi le esperienze che viviamo. Si parla ormai da tempo di Customer Experience e delle nuove opportunità di interazione tra brand e clienti che le aziende devono saper gestire per migliorare le performance del proprio business sul mercato, ma esiste anche un altro mondo “dietro le quinte” in cui gli aspetti esperienziali necessitano di opportuna attenzione: l’ambiente di lavoro. A tal proposito si parla di Employee Experience, ossia il sistema di interazioni tra l’ecosistema lavorativo e il dipendente, elemento cardine per il successo di un’azienda.
L’esperienza lavorativa del dipendente, infatti, impatta notevolmente sulle performance del business e sulla produttività del lavoro e, come per l’esperienza del consumatore, anche in questo ambito la digitalizzazione offre un’opportunità di crescita per le imprese verso una realtà lavorativa sempre più smart.
In questo caso si parla di Digital Employee Experience.
Cos’è la Digital Employee Experience e come influenza la produttività del lavoro
Partiamo innanzitutto da una definizione:
Per Digital Employee Experience si intende la somma delle interazioni digitali all’interno dell’ambiente lavorativo. Conosciuto anche con l’acronimo DEX, questo approccio ci propone una visione olistica dell’esperienza del dipendente, in cui le tecnologie dell’IT divengono dei facilitatori al coinvolgimento e alla produttività del lavoro.
La DEX descrive la direzione nella quale le realtà lavorative stanno evolvendo: accanto al crescente numero di strumenti a disposizione e a supporto dei lavoratori, le aziende cercano di rendere il loro utilizzo sempre più accessibile e performante attraverso la digitalizzazione dell’esperienza di lavoro complessiva. Di conseguenza, la struttura tecnologica di un’azienda impatta sulla vita lavorativa dei dipendenti come anche su quello che sarà il loro risultato in termini di produttività.
Difatti, sono molti i touchpoint digitali significativi nella quotidianità del lavoro e questi sono solo alcuni dei fattori determinanti per il benessere del lavoratore:
- riuscire a trovare e installare le giuste app per la propria attività,
- accedere a dati,
- poter lavorare facilmente da remoto e quindi in modalità di smart working.
Fornire una buona Digital Employee Experience diventa determinante per migliorare la produttività dei propri collaboratori e quindi dell’impresa, che sarà in grado di essere più competitiva e capace di crescere nel tempo.
Come lo smart working migliora la produttività del lavoro
La Digital Employee Experience gioca un ruolo fondamentale anche nell’abilitazione dello smart working, termine con il quale il Ministero del Lavoro identifica quelle modalità di lavoro caratterizzate da assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi.
Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano:
- lo smart working è in grado di aumentare la produttività del lavoratore del 15%
- i dati del 2019 vedono il 76% degli smart workers soddisfatti del proprio lavoro, diversamente dal 55% che caratterizza gli altri lavoratori.
Una modalità lavorativa più flessibile e dinamica contribuisce positivamente al miglioramento del work-life balance e dell’Employee Engagement, ottimizzando i tempi e le risorse impiegate. D’altra parte, sia la quantità che la qualità del lavoro svolto dai collaboratori subiscono importanti trasformazioni. Come mettere in pratica questo cambiamento? Il presupposto fondamentale è creare un ambiente di lavoro digitale (Digital Workplace), che consenta di mantenere e accrescere la produttività, il coinvolgimento e il benessere dei collaboratori, anche se lavorano da remoto, in mobilità o in luoghi fisici differenti.
Gli strumenti digitali per implementare lo smart working
A rendere possibile il lavoro in mobilità, la condivisione, l’accesso ai dati da remoto e la collaborazione tra i dipendenti sono le tecnologie digitali che consentono di creare un ambiente di lavoro virtuale e abilitano un nuovo modo di lavorare, dinamico e flessibile, adattandosi alle nuove esigenze di interazione tra azienda e i suoi collaboratori.
Nella pratica, creare un Digital Workplace è un percorso articolato e complesso, che richiede un forte coinvolgimento dell’azienda a tutti i livelli e che si sviluppa nel tempo con singole attività concrete finalizzate all’organizzazione sistemica di un digital toolbox in grado di supportare diversi aspetti dell’esperienza lavorativa:
- Mobility Tool – per rendere più efficace e accessibile il lavoro in mobilità
- Social Application – per una migliore collaborazione e comunicazione istantanea
- Artificial Intelligence – per meglio coordinare persone da remoto e a distanza
- Intranet – per raccogliere in un solo posto tutti i digital tools necessari
Secondo un’indagine del 2019 condotta da Zensar, su un gruppo di oltre 1000 interviste, il 76% dei rispondenti ha dichiarato che avere digital tools sul lavoro li rende più produttivi. Non si tratta di un’idea circoscritta alle generazioni di lavoratori più giovani: l’80% degli intervistati con un’età tra i 35 e i 54 anni ricollegano la loro produttività all’utilizzo di digital tools appropriati. Il sondaggio porta alla nostra attenzione anche il legame tra la digitalizzazione e un miglior clima nell’azienda, il benessere del dipendente e un’esperienza lavorativa più motivante.
Lo smart working è un passo fondamentale per migliorare la Digital Employee Experience all’interno dell’impresa e ottimizzare i processi interni: grazie alla digitalizzazione le imprese hanno a disposizione una grande opportunità per essere ogni giorno più competitive e crescere in modo effettivamente smart.
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