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Possono essere molti i motivi per cui ci troviamo a voler riprogettare o rinnovare il nostro sito web: magari non arrivano abbastanza visitatori, magari le conversioni generate non sono sufficienti, o forse abbiamo semplicemente bisogno di “svecchiarlo” e dargli un’immagine al passo coi tempi.
Da dove si comincia però per rifare un sito web? E di quali informazioni abbiamo bisogno per procedere nel migliore dei modi e ottenere buoni risultati?

Analizzare la User Experience del sito

Se è vero che aggiornare i siti ogni 4-5 anni non è un obbligo, è vero anche che in 5 anni possono avvenire molti cambiamenti rilevanti nel nostro target che impattano sui nostri KPI.

Il primo passo per capire in che direzione deve andare il restyling di un sito web è chiedersi: cosa funziona e cosa invece no nella User Experience del mio sito attuale?

Analizzare la User Experience del sito può aiutarci a capire perché determinate funzionalità o servizi, come per esempio un configuratore o un portale riservato, non portano i risultati che speriamo e quali potrebbero essere le aree di miglioramento.
L’analisi può essere fatta in diversi modi: per esempio, alcune volte si possono svolgere test di usabilità per capire cosa non funziona, altre volte la strada può essere quella di organizzare un workshop di co-design. In quest’ultima modalità di lavoro, tutti gli stakeholder che ruotano attorno al sito web vengono coinvolti per contribuire con le loro competenze, conoscenze e professionalità per approfondire e individuare di possibili soluzioni.

Si tratta di una soluzione particolarmente adatta per mappare processi e touchpoint complessi, ma cosa si fa se il nostro sito ha dimensioni più “modeste” o se diventa difficile organizzare questa attività?
In questi casi è bene armarsi di tracker e procedere con una strategia data-driven, ossia utilizzare diversi strumenti per la raccolta di analytics e insights sul tuo sito web e formulare delle decisioni sulla base di quanto emerso.

Questo approccio ha diversi vantaggi:

richiede il coinvolgimento di meno persone;

i dati possono essere raccolti in autonomia ed elaborati in tempi brevi;

permette di essere più rapidi e agili.

Vediamo più nel dettaglio di cosa avremo bisogno.

Che dati occorrono per applicare una strategia data-driven?

Se hai deciso di seguire una strategia basata sui dati, il primo step è guardare cosa hai “in dispensa”: utilizzi già dei tracker? Se sì, che tipi di dati raccogli?

Di certo Google Analytics è un solido punto di partenza, ma ci fornirà dati prettamente quantitativi. Per riprogettare un sito web, invece, abbiamo bisogno anche dei dati qualitativi e comportamentali! La chiave è mettere insieme le due cose, come un corretto bilanciamento tra due ingredienti diversi, e anche perché diversi tipi di dati sono più adatti a rispondere a diversi tipi di esigenze.

Oltre a utilizzare diversi strumenti di tracking e analisi qualitativa, bisogna anche saperli sfruttare: non ci dobbiamo fermare agli indicatori più tipici del marketing (es. bounce rate), quanto piuttosto indagare sul tipo di percorso che fa l’utente, che dispositivi utilizza, gli orari in cui si visita il sito, la nazionalità, composizione demografica, quali elementi d’interazione vengono cliccati e quali invece generano maggiore frustrazione e “rabbia” (espressa nei cosiddetti rage click).
Potremmo definirli degli insights sulle buyer personas, tenendo però presente che le segmentazioni sono pur sempre delle semplificazioni e che potrebbero esserci molte “sfumature” interne.

Il nostro obiettivo dev’essere mettere in relazione i dati con l’usabilità del sito web!

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Strumenti per ottenere nuovi insights sul tuo sito web

Per raccogliere un mix equilibrato di dati quantitativi e qualitativi e mappare la User Experience di un sito web, insieme agli strumenti prettamente tecnici come i tracker possiamo utilizzare diversi tasselli o building blocks:

  • Heatmap;
  • User Journey Analysis;
  • Session recordings;
  • Event monitoring;
  • A/B testing;
  • Error detection;
  • Behavioural analytics;
  • Segment analysis;
  • Interviste;
  • In product surveys.

Questi strumenti permettono di raccogliere quelli che chiamiamo Digital Experience Analytics, un’attività complessiva che restituisce una visione a 360° dell’esperienza dell’utente e della performance del sito web.

Utilizzando un approccio data-driven, non solo otterrai nuovi insights, ma avrai accesso a un nuovo livello di comprensione del tuo utente, con la possibilità di rinnovare il tuo sito in modo veramente efficace e creando qualcosa di meno standardizzato e più personalizzato sulle esigenze del tuo target.

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Nicolò De Uffici
User Experience Designer

In Intesys Nicolò progetta interfacce e servizi digitali a 360°: partendo da tecniche e approcci human-centered, co-progetta e definisce con gli stakeholder le migliori soluzioni innovative per le performance del business.

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