La seconda edizione di Headless & API date ha continuato l’esplorazione delle più recenti metodologie e i più avanzati strumenti IT per adattare le aziende alle mutevoli dinamiche del mercato odierno. Il 2020 ha portato con sé una netta accelerazione dei processi di trasformazione digitale nelle aziende di ogni industry, con la conseguente necessità di un’adeguata infrastruttura IT a fare da supporto.
Architettura IT per la trasformazione: come scegliere l’alternativa più coerente?
Di fronte ad un business che evolve velocemente, le aziende devono rispondere ai limiti che i tradizionali sistemi architetturali impongono alla crescita delle performance. Avviare un percorso di trasformazione digitale nel 2020 richiede di modellare l’architettura del Sistema Informatico aziendale in modo tale da supportare la strategia digitale identificata e ottimizzare il raggiungimento degli obiettivi di business nel tempo, quali:
- Nuovi prodotti e servizi avanzati per gli utenti;
- Time to market sempre più rapido;
- Integrazione di ecosistemi di partner;
- Omnicanalità e Customer Experience.
Qual è dunque l’Architettura IT più adatta a supportare queste esigenze e proiettare le aziende nel futuro della competitività?
Gli esperti che hanno contribuito all’evento Headless & API date sono partiti da un comune presupposto: non esiste un’Architettura IT perfetta e unica per favorire il processo di trasformazione digitale della propria azienda.
Come puntualizzato da Paolo Quaglia, API Strategist e IT Expert di Intesys , la soluzione architetturale ideale deve avere alcune caratteristiche fondamentali, quali:
- Flessibilità
- Evolvibilità
- Basata su API e microservizi
Queste caratteristiche consentono all’infrastruttura IT di adattarsi alle caratteristiche specifiche del business di un’azienda e di favorire l’evoluzione nel corso del tempo, adattandosi agilmente agli input che arrivano dal mercato.
Integrazione e omnicanalità: i casi ARAG, Trenord e Cattolica Assicurazioni
Oggi, il progresso dei Sistemi Informatici consente di raggiungere questi risultati grazie a soluzioni quali le API Platform, sviluppate su microservizi in diversi linguaggi e organizzati in container, in cui la governance ottimale offre scalabilità, resilienza e flessibilità dei sistemi core, dove risiede il patrimonio IT delle aziende.
Questo approccio al design architetturale consente di generare una Customer Experience ottimale per l’utente, compresi i partner delle reti di vendita. Nelle parole di Francesco Spadi, Technology & Digital Enablement Vice-President di ARAG Italia:
Oggi servono soluzioni in grado di soddisfare e anticipare le richieste dei partner, con attenzione all’integrazione e utilizzando al meglio la tecnologia messa a disposizione dal mercato.
Per ARAG, che da sempre vende i propri servizi di Tutela Legale anche attraverso una rete di compagnie assicurative terze, la chiave è mettere a disposizione dei partner un ecosistema API costruito con la metodologia API first, capace di fornire soluzioni personalizzabili e integrazioni che accelerino il time to market e garantiscano la centralità dell’utente finale.
Mettere l’utente al centro significa anche attrezzarsi per fornire un’esperienza omnicanale. Con Nicolò Cambiaso Erizzo, Senior Marketing Manager di Mia-Platform, abbiamo visto attraverso i casi di Trenord e Cattolica Assicurazioni come l’evoluzione delle infrastrutture IT aziendali è necessaria per affrontare problemi di:
- Frammentazione dei dati
- Organizzazione dei container
- Integrazione tra sistemi
- Sicurezza dei sistemi
- Volumi di richieste
L’omnicanalità comporta un notevole aumento delle richieste che i sistemi legacy devono scalare, con conseguente affaticamento dell’infrastruttura: un rischio che è bene prevenire implementando soluzioni di orchestrazione delle API come Kubernetes.
La gestione e la fornitura delle esperienze ai clienti sui diversi punti di contatto possono essere ottimizzati anche tramite una Digital Experience Platform che ci ha illustrato Luca Carbone, Presales Engineer di Liferay Italia. Si tratta di una soluzione che prevede un CMS-Headless, progettata per il miglioramento dell’esperienza omnicanale e per fornire esperienze coerenti tramite l’aggregazione dei processi in un’unica piattaforma.
Riprendere il controllo del Sistema Informatico aziendale con strumenti di IT governance
Nella sessione Tech di Headless & API date gli speaker hanno mostrato una serie di strumenti e metodologie per gestire un sistema architetturale IT in grado di creare valore per il business.
- Kubernetes
- Elastic Stack
- Fast Data
- API Gateway
L’impiego di Kubernetes, tecnologia open source per l’orchestrazione di applicazioni “containerizzate”, fornisce uno standard di gestione per l’orchestrazione dei microservizi: questa soluzione, integrabile a pratiche DevOps, viene utilizzata spesso in abbinata alla componente “API Gateway” per l’implementazione di API Platform. Come nodo orchestratore, Kubernetes permette di sfruttare al meglio la leggerezza, l’immutabilità e la portabilità dei container. Un altro strumento che abbiamo inserito nel sistema di API Governance è Elastic Stack, che facilita l’azione proattiva di troubleshooting sui sistemi complessi e riduce il costo di supporto degli applicativi.
Le API e il loro consumatore sono gli elementi che, come sottolineato da Giulio Roggero, fondatore e CTO di Mia-Platform, guidano poi l’esigenza e l’impiego dei Fast Data.
Fast Data è l’implementazione di Mia-Platform del pattern architetturale Digital Integration Hub di Gartner: il principale obiettivo è migliorare la Customer Experience e ottenere l’offloading dei sistemi core aziendali, per supportare la crescita dei touchpoint di front end che dialogano attraverso API. Fast Data prevede la creazione di asset di dati strutturati, utili per le applicazioni di front end che derivano dai System of Records aziendali e sono creati tramite una logica event based, utili per le applicazioni front end che risulteranno in questo modo estremamente veloci. Gli asset permettono di raccogliere analytics rilevanti, che possono essere analizzati tramite strumenti di machine learning per intercettare, ad esempio, anomalie sulle applicazioni transazionali.
Tra gli altri tool di trasformazione digitale abbiamo affrontato anche l’API Gateway, che facilita la fruizione delle API da parte degli sviluppatori e funge da elemento di frontiera dei vari touchpoint digitali che devono interagire con l’azienda: l’introduzione di questo strumento deve seguire una chiara roadmap strategica che tenga conto degli aspetti di sicurezza che chiamano in causa le integrazioni con sistemi di autenticazione.
Ringraziamo tutti gli ospiti e i partecipanti che hanno dato vita alla seconda edizione, completamente digitale, di Headless & API date. Ci vediamo l’anno prossimo (speriamo dal vivo!).
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