La tradizione racconta che Newton era seduto sotto un albero a leggere quando una mela gli cadde sulla testa e gli fece intuire l’esistenza della forza gravitazionale universale. Non stava facendo calcoli infinitesimali, non era in aula con le migliori menti della Royal Society. Si stava rilassando.
Uno studio svolto da Benjamin Baird e Jonathan Schooler dell’Università della California e pubblicato sulla rivista scientifica Psychological Science ha dimostrato che le idee migliori arrivano in momenti in cui la mente divaga e favorisce la creatività, perché non si è concentrati su uno specifico problema.
Per esperienza personale, ma anche molte ricerche lo testimoniano, anche il sonno è l’occasione ideale per le ispirazioni più originali. Alcuni movimenti oculari, i “rapid eye movements“, di alcune fasi del sonno ne sono un esempio.
La tipologia di professione che svolgo richiede attività di copy, di grafica e di progettualità creativa e devo dire che molti spunti mi sono venuti mentre dormivo. L’importante è ricordarseli la mattina e appuntarseli subito. 😉
E che dire allora della famosa Pausa caffè? Il break più citato e amato dai dipendenti aziendali? Non è solo un momento per fare due chiacchiere e ricaricare le energie, ma un attimo che migliora la qualità del lavoro e le performance.
Inoltre le grandi idee arrivano proprio quando non ce lo aspettiamo e più facilmente quando condividiamo e ascoltiamo pensieri di persone che si occupano di materie totalmente diverse dalla nostra.
Quel che è certo è che le piccole pause sono necessarie sia per i dipendenti che per il profitto delle aziende. Lavorare troppo senza mai staccare è controproducente, si rende meno e porta ad un impatto negativo sul risultato finale.
Fare una pausa è la cosa migliore per la tua carriera. Ti dà nuove energie per essere sano, creativo e “geniale”.
A te, quando sono venute le idee migliori?
N.B. Articolo originalmente uscito su LinkedIn Pulse.