Gli smartphone sono diventati un estensione della nostra persona.
E’ ormai prassi, nelle più diverse situazioni, estrarre il proprio telefono o tablet e cercare un’informazione che ci serve o un servizio di cui abbiamo bisogno. Ogni volta che troviamo ciò che ci interessa rafforziamo l’idea che per qualunque necessità, un dispositivo mobile ci possa aiutare a trovare una soluzione.
Questa nuova attitudine è stata nominata da Forrester: “The Mobile Mind Shift” ovvero “l’aspettativa che tramite mobile si possa ottenere ciò che si vuole, in un contesto specifico, nell’immediato momento del bisogno”.
Questo concetto può essere applicato in ottica business generando una serie di “mobile moments“. Con questo termine si intente “un momento preciso nel tempo e nello spazio quando si estrae un dispositivo mobile per ottenere ciò che vuole sapere, tramite un’app, nel contesto immediato nel quale ci si trova”.
I “Mobile moments” avvengono perchè una persona ha un bisogno specifico da soddisfare all’interno di un determinato contesto.
Se ci pensate, ci sono già migliaia di realtà che hanno sviluppato nuovi business e creato dei nuovi mercati basandosi proprio sui “Mobile Moments”. Qualche esempio? Dropbox, Evernote, Square, Uber. Avete bisogno di un documento quando siete da un cliente? Avviate l’app Dropbox. Siete per stada e cercate un mezzo di trasporto? Con Uber chiamate l’autista e visualizzate posizione e costo del servizio. Tutte realtà che soddisfano dei bisogni immediati, in mobilità.
Altri esempi:
- Sono un consumatore, entro in un negozio e non voglio parlare con un commesso che mi proporrà sicuramente ciò che l’azienda gli ha chiesto di vendere di più. Apro il browser sul telefono e cerco le info che mi servono sul modello di TV che mi piace di più.
- Sono un dipendente di un’azienda e uso un telefono per lavorare. Se l’azienda mi fornisce un terminale per accedere alla posta elettronica ma per ragioni di sicurezza blocca altre funzionalità utili, mi porterà dietro un secondo telefono per aggirare i vincoli.
- Sono un viaggiatore, ho bisogno di sapere se il volo è in orario e arriverà puntuale all’appuntamento. Accedo all’app della compagnia aerea, faccio check-in mentre sono in taxi e confermo l’orario di arrivo agli altri partecipanti del meeting.
Identificare il “Mobile Moments” di un progetto aiuta ad aumentare le possibilità di successo e di adozione.
Lo sviluppo di un progetto mobile completo, passa da un’adeguata analisi dei “Mobile Moments” per capire quali siano i contesti migliori d’utilizzo di un determinato servizio. Forrester propone anche un modello per descrivere al meglio i questi scenari, modello che ha chiamato IDEA Cycle e si basa su 4 fasi:
- Identify the mobile moments and context:
qual’è la nostra audience, qual’è il contesto d’uso? - Design the mobile engagement:
come coinvolgiamo gli utenti, quali bisogni soddisfiamo, quali vantaggi concreti diamo? - Engineer your platform, process and people for mobiile:
che piattaforme usiamo, come ci integriamo con i processi aziendali, che competenze servono per usare il servizio? - Analyze results to monitor performance and optimize outcomes:
identificare i dati dei quali si ha bisogno, specificare KPI
Il concetto credo possa essere argomentato anche da chi segue il tema della User Experience in azienda, perchè trova punti di contatto con le “Personas”. Nel mio mondo mobile l’ho ritrovato più volte chiamato anche “Mobile Personas” o “Mobile Journey” ovvero “come e dove” un dispositivo mobile può inserirsi all’interno di un processo esperienziale (es. devo effettuare un acquisto, devo prendere un aereo, …).
Un’analisi completa per valutare l’impatto di un progetto mobile all’interno di una grande azienda deve passare anche dalla valutazione di queste tematiche per poter costruire una Mobile Business Strategy più calzata sulle necessità dell’azienda e sulle abitudini dei propri collaboratori.