Nei giorni scorsi, mentre consultavo l’archivio dei report di Gartner per svolgere un’analisi per un cliente, mi sono imbattuto in un documento veramente interessante che illustra uno dei temi che sempre evidenzio durante la mia attività di Mobile Strategist.
“Asking Users What They Want in a Mobile App Will Lead You in the Wrong Direction“, di Van L.Baker.
L’autore evidenzia come le App Mobile siano soluzioni completamente differenti dai software tradizionali o dalle Web App. Il concetto può certamente sembrare scontato, ma spesso non si dimostra tale durante le prime fasi di analisi di un progetto.
La maggior parte degli interlocutori infatti non ha molti parametri di riferimento validi, in grado di permetter loro di esprimere i propri bisogni attraverso chiari requisiti funzionali.
Per questa ragione è necessario che il team di analisti sia in grado di estrapolare i presunti requisiti identificando i reali bisogni dell’interlocutore proponendo funzionalità utilizzabili all’interno di un’App mobile.
I clienti infatti, quando nelle fasi iniziali dell’analisi è richiesto un ragionamento su quali contenuti e servizi dovrà presentare l’App, prendono come spunto ciò che conoscono meglio, ovvero gli strumenti forniti dall’azienda, che sono tradizionalmente utilizzati attraverso un PC ed un Browser.
Se però questi requisiti venissero presi alla lettera si correrebbe il grosso rischio di sviluppare funzionalità non corrette per l’uso su mobile o eccessivamente complesse, con il conseguente fallimento del progetto per mancato utilizzo da parte degli utenti.
L’errore di approccio, che anch’io riscontro spesso con i miei interlocutori, è quello di voler portare in mobilità i medesimi servizi che sono abituati ad utilizzare quotidianamente dalle loro postazioni in ufficio, pensando erroneamente che possano servire esattamente come servono su PC. In mobilità , però, cambia la tipologia di dispositivo e, soprattutto, il contesto d’utilizzo del servizio che si vuole offrire. Il Mobile Strategist che deve guidare con forza questa fase di analisi, sarà in grado di identificare i punti critici e non compatibili con il nuovo scenario d’utilizzo e trasformarli, rendendoli così compatibili con le caratteristiche del nuovo ambiente.
Un paio di esempi dell’autore del report.
a) Funzionalità richiesta:
Ho bisogno di avere sul mio smartphone il report XYZ che oggi vedo sul mio PC.
Perchè è sbagliata:
Un report creato per un ambiente desktop sarà inutilizzabile su smartphone.
Cosa vuole realmente:
Ho bisogno di accedere ad alcune informazioni del report XYZ per prendere delle decisioni.
Perchè è la soluzione migliore:
Su telefono, accedo solo ai dati di cui ho bisogno per prendere una rapida decisione.
b) Funzionalità richiesta
Ho bisogno di accedere al CRM aziendale.
Perchè è sbagliata:
Il CRM probabilmente avrà form articolate con 60/70 campi che non possono essere gestiti agevolmente su di uno schermo di smartphone.
Cosa vuole realmente:
Sono davanti ad un cliente ed ho bisogno di verificare un ordine, la data di gestione, e il valore complessivo.
Perchè è la soluzione migliore:
Questo è un quantitativo di dati gestibile su di uno piccolo schermo rispetto ad una scheda completa.
E’ indubbio che la raccolta dei requisiti sui progetti mobile dovrebbe prevedere il coinvolgimento diretto degli utenti finali per analizzare le loro necessità , per poi necessariamente passare ad un’attenta revisione da parte di chi conosce bene le dinamiche d’uso degli strumenti mobile.
Un processo di analisi dei requisiti passa quindi da un’attività di progettazione della user experience centrata attorno all’utente il quale si trova ad avere un’alta aspettativa rispetto al mondo delle App Mobile. Ciò è dovuto all’elevata qualità dei prodotti solitamente disponibili all’interno dei marketplace consumer, studiati nei minimi dettagli dal punto di vista dell’interfaccia, estremamente facili da utilizzare e focalizzati sull’essenziale. Applicazioni aziendali che non si dimostrano all’altezza della “consumerlike user experience” non saranno adottate con entusiasmo.
Progettare App rappresenta sicuramente una sfida che coinvolge i clienti in modo attivo e spinge il consulente a far comprendere non solo le potenzialità , ma anche i limiti dello strumento, per tradurre al meglio le necessità degli utenti nei corretti requisiti e realizzare così un prodotto mobile di successo.