Enterprise Log Management è un’attività tanto necessaria quanto complessa che richiede competenze specialistiche e un’infrastruttura dedicata: le imprese possono sviluppare e realizzare il progetto internamente oppure affidarsi a un service provider specializzato, ipotesi che presenta benefici in termini di efficienza e scalabilità. A livello di infrastruttura, i modelli cloud forniscono risposte convincenti.
Cosa significa “fare” Enterprise Log Management
Le aziende implementano sistemi di Enterprise Log Management in risposta a specifici obblighi normativi, ma anche a esigenze di sicurezza e di performance a livello infrastrutturale e applicativo.
Il termine stesso management implica diverse fasi concatenate in una pipeline, il cui scopo è acquisire, trasmettere, memorizzare e, soprattutto, dare un senso (analizzare) a tutto ciò che accade all’interno degli ambienti IT, a prescindere dalla loro complessità.
Per realizzare un sistema efficace, occorre dunque gestire in modo sinergico tutte le fasi, avendo cura di garantire accessibilità centralizzata, integrità e affidabilità del dato. In particolare, le imprese si devono occupare di:
Progetto in-house: sfide e opportunità
Un progetto di ELM può essere sviluppato e gestito internamente, sfruttando le competenze presenti in azienda e l’infrastruttura on-premise: in questo caso, la responsabilità sullo sviluppo e la gestione dell’infrastruttura, sulle integrazioni, le performance, la conformità e la sicurezza ricade sempre sull’azienda.
Per la buona riuscita del progetto, però, sono necessarie competenze specialistiche:
- vanno prese decisioni circa i log da acquisire, con che frequenza, come normalizzarli e che approccio adottare, scegliendo se memorizzare solo i dati essenziali (approccio minimalista) oppure sottoporre ad analisi grandi volumi di log per ottenere informazioni ulteriori;
- vanno definite regole di governance, ovvero requisiti di accesso e di data retention che dipendono dagli use case e dalle specifiche imposizioni della normativa di riferimento.
La necessità di personalizzare ogni fase della pipeline crea poi diverse sfide tecniche: nonostante siano disponibili tool affidabili anche nell’universo open source, personalizzare la pipeline sulla base dei sistemi aziendali e delle proprie esigenze richiede competenze dedicate.
Se l’infrastruttura non è adeguata, si rende poi necessario l’acquisto di nuovo hardware per sostenere i requisiti di potenza di calcolo e di storage. L’investimento iniziale (CapEx) può essere importante e i tempi di esecuzione piuttosto lunghi.
Il progetto in-house è quindi percorribile qualora l’azienda disponga di professionalità e risorse infrastrutturali adeguate. In caso contrario, si rischia una gestione approssimativa, non ottimizzata o non corretta, anche in relazione alla conformità normativa; tutto ciò può dare adito a spiacevoli sanzioni.
Outsourcing, i benefici del servizio gestito
Sono sempre di più le imprese che ricorrono a provider specializzati per la progettazione, l’implementazione e la gestione di sistemi di Enterprise Log Management. Affidarsi a un service provider che offre un servizio gestito di Gestione Log significa poter contare su:
Oltre ai benefici riportati precedentemente, vale la regola generale secondo cui progettare, implementare e gestire sistemi di Enterprise Log Management fa parte del core business del provider, ma non dell’azienda. Un service provider d’esperienza come Intesys Networking può fornire un servizio di qualità superiore e con costi inferiori rispetto a un progetto interno.
L’infrastruttura: dall’on-premise al cloud ibrido
A prescindere dal modello di gestione (interno o in outsourcing), un sistema di gestione centralizzata dei log può essere implementato nell’infrastruttura on-premise aziendale, in quella del provider, in cloud pubblico o avvalersi di una forma ibrida tra le precedenti.
Emerge così il ruolo fondamentale della consulenza: esaminati i requisiti, un provider di esperienza sa identificare il modello più adatto alle esigenze e ai budget del cliente. Non esiste, infatti, una soluzione ‘migliore’ delle altre: ognuna ha caratteristiche specifiche circa performance, costi, sicurezza, controllo del dato, semplicità di implementazione e gestione.
Le opzioni a disposizione delle imprese sono:
On-premise
È la soluzione implementata nel data center dell’azienda. Può essere gestita dall’azienda stessa oppure dal service provider, attraverso un apposito mandato. L’azienda è responsabile delle prestazioni, della resilienza e della sicurezza dell’infrastruttura. Deve quindi garantire investimenti iniziali e aggiornamenti continui.
Cloud privato
La soluzione è implementata nell’infrastruttura del provider (si parla infatti di hosted private cloud), che si fa carico di tutte le attività di manutenzione, aggiornamento, sicurezza e resilienza. L’azienda può focalizzare le proprie risorse IT su attività a maggior valore aggiunto (come lo sviluppo applicativo), delegando al provider la gestione del sistema e dell’infrastruttura di Enterprise Log Management.
Cloud pubblico
L’azienda o il provider utilizzano soluzioni di Enterprise Log Management fornite as-a-service (PaaS o SaaS) da un vendor, cioè dall’azienda stessa che sviluppa il software. Tali soluzioni sono erogate attraverso un’infrastruttura di Public Cloud. In questo caso, la responsabilità delle manutenzioni, degli aggiornamenti, della sicurezza e delle performance ricade sul vendor. Il service provider (o l’azienda stessa) deve integrare la soluzione cloud nella loro realtà, personalizzarla (per quanto possibile) e gestirla nel tempo. Questo tipo di soluzione azzera gli investimenti infrastrutturali e si avvale di una scalabilità virtualmente infinita, ma richiede comunque competenze specialistiche per la gestione.
Soluzione ibrida
La flessibilità degli ambienti IT moderni consente di realizzare modelli infrastrutturali ibridi, che miscelano elementi privati e pubblici e/o diverse tipologie di cloud. A causa di particolari esigenze aziendali o di una regolamentazione di settore particolarmente rigida (si pensi all’healthcare, al pharma, etc.), un sistema ELM può comprendere una porzione on-premise e una in private/public cloud, così da coniugare il controllo sull’infrastruttura interna con la scalabilità del modello pubblico.