Anche quest’anno Intesys ha partecipato all’evento italiano annuale di Liferay: il Symposium.
La location è stata nuovamente la bella Firenze ma, a differenza degli altri anni, Intesys ha partecipato da protagonista con un Talk, durante il bootcamp, del nostro Senior Project Manager Denis Signoretto.
Ecco un excursus di alcuni degli argomenti e delle novità che sono stati toccati nel corso dell’evento:
- Lo sviluppo di applicazioni mobile è stato l’argomento trattato nel Talk del “nostro” Denis. Liferay sta spingendo su vari fronti in questo ambito, per semplificare le attività di integrazione e sviluppo di applicazioni mobile e per offrire servizi come “Mobile backend server”.
- Front End: un grosso sforzo è stato fatto da Liferay sul fronte UI e UX per il backend, attraverso il ridisegno, la semplificazione e la pulizia della nuova interfaccia. Attenzione è stata riservata anche alle modalità di creazione dei contenuti e al nuovo WYSWYG editor con controlli semplificati. Una importate novità riguarda la definizione di vere e proprie regole di design che forniscono best-practice e uniformità di stile: prendono il nome di Lexicon, ovvero della Liferay Language Experience, e sono già disponibili su Github. Nel panorama tecnologico lo sviluppo front-end sta subendo numerosi cambiamenti, e Liferay non è da meno: con l’abbandono di Alloy, sostituito con Metal.js ; con il supporto a Node.js e npm; con la messa in pensione di Compass in favore di Bourbon libreria di mixins per SASS; e con il passaggio (obbligatorio) alla versione 3.3.5 di Bootstrap.
- Il motore di indicizzazione della versione 7 di Liferay Elasticsearch sostituisce l’attuale SOLR per facilitare i processi di ricerca in ambienti clusterizzati ed offre una serie di plugin per l’analisi, la gestione e la visualizzazione dei dati.
- Modularizzazione: una delle più grosse novità discusse durate tutto il Symposium è la modularizzazione di tutto il sistema Liferay 7 (dal core, alle singole portlet, al tema, etc.) in modo da non aver a che fare con un monolite, ma con un sistema a componenti. OSGI (The Dynamic Module System for Java) è stato scelto come sistema di modularizzazione di tutte le componenti di Liferay. Questo permetterà una più semplice personalizzazione, un processo di deploy semplificato (business agility, rilasci più facili) e in generale una manutenibilità migliorata di tutto il sistema (semantic versioning, ciascun modulo può evolvere nel tempo in varie versioni).
- Il Content Targeting: permette di gestire i criteri di pubblicazione dei contenuti attraverso un motore a regole che si basa sugli utenti e sui loro profili. Era disponibile per la versione 6.2 la portlet “Audience Targeting”, ma con Liferay 7 verrà posto maggiormente l’accento su questo tipo di funzionalità, permettendo una esperienza personalizzata di navigazione e introducendo la possibilità di gestire “campagne multi channel”.
- Sessioni Case Business: i progetti Intranet l’hanno fatta da padrone nelle sessioni delle case di Business: la intranet di COOP Italia, la intranet del GRUPPO FATER SPA e quella di Beper per BEATLAS (ascolta le comunità dei migranti). Molto interessante l’intervento di Giacomo Masson, coach e consulente per lo sviluppo di Intranet, che ha messo in luce (sul progetto Gruppo Fater) la complessità di questo tipo di progetti: per aver successo, devono coinvolgere parecchie figure aziendali, partendo dal basso. Da segnalare un progetto “Internet of things” che è consistito nella raccolta, elaborazione ed esposizione dei dati di “qualità” dell’aria nella città di Milano: in esso Liferay ha svolto il compito di “server centrale” di coordinamento.
Il messaggio che è passato durante l’evento è che Liferay è un prodotto maturo che possiede una solida base e che sta compiendo una serie di interventi, anche strutturali, per essere al passo con i tempi in modo che gli addetti ai lavori non debbano seguirne caratteristiche ed esigenze, ma abbiano a disposizione una piattaforma più flessibile e adattabile.