Il 3 Dicembre 2015 per molte persone, probabilmente, si è rivelata una giornata come tante altre: -22 giorni a Natale, i primi addobbi, acquisto dei regali, le prime scene di isteria collettiva in attesa dell’uscita di Star Wars VIII…
Se però rientrate nella categoria degli sviluppatori, più precisamente nell’unione dei due insiemi Apple ∪ Open Source, allora il 337º giorno del Calendario Gregoriano del 2015 è impossibile da dimenticare (eccezione fatta per chi proviene da una Galassia lontana lontana…): in tale data, per la prima volta nella sua storia, Apple ha spalancato le sue porte all’Open Source!
Tenendo fede a quanto dichiarato da Craig Federighi durante il WWDC 2015 (“It’ll be out there by the end of the year”) Apple ha rilasciato i sorgenti dell’ultima versione di Swift (sotto licenza Apache 2.0) attraverso il famoso portale Github aprendo un proprio account istituzionale. Il sito di supporto swift.org, creato dall’azienda di Cupertino per supportare il lancio e dare le prime infomazioni agli sviluppatori, è stato letteralmente preso d’assalto in pochi minuti.
Nello specifico Swift è un linguaggio di programmazione sviluppato da Apple, presentato in versione 1.0 durante il WWDC 2014 come ideale rimpiazzo del buon vecchio Objective-C, con gli obbiettivi di semplificare la scrittura del codice, aumentare la resilienza agli errori ed incrementare le prestazioni. Object-Oriented (anche se viene ribattezzato Protocol Oriented) fino al 3 Dicembre 2015 veniva utilizzato esclusivamente per lo sviluppo di applicazioni native su sistemi operativi OSX, iOS e watchOS.
Oltre alla grandissima cassa di risonanza dovuta all’apertura Open Source di una azienda famosa per custodire gelosamente tutti i suoi prodotti hardware e software, si possono vedere all’orizzonte molte sfaccettature positive. In primis, su swift.org abbiamo già la possibilità di installare la versione 2.2 su Linux (Ubuntu 15.10 e 14.04), che permette agli sviluppatori di scrivere applicazioni native per tale piattaforma. Altro aspetto positivo è la gestione ed il supporto della community, già attivissima, per migliorare codice e documentazione del progetto. Apple ha già istituito un team di circa 50 sviluppatori che lavora per gestire le centinaia di richieste Pull Request (PR) di integrazione del codice nel branch principale dei vari progetti.
Al momento i repository gestiti da Apple su Github sono circa 16, la maggior parte in codice C o C++. Una piccola menzione speciale la riservo per il tool di Package Manager scritto ovviamente in Swift. Non si tratta di una novità per quanto riguarda il mondo dello sviluppo, in quanto molti altri linguaggi hanno adottato tale sistema con grandi successi e gli sviluppatori OS stessi hanno potuto godere in questi anni di una soluzione simile che prende il nome di CocoaPods. Resta il fatto che la promessa di Apple per questo tool è quella di semplificare la vita a chiunque voglia condividere il proprio codice e riutilizzare quello di terze parti, gestendo in maniera adeguata l’integrazione del codice e la sua diffusione: pubblica, privata o all’interno dei team di sviluppo.
Personalmente ho trovato Swift molto interessante, la sua parabola di apprendimento non è così impervia e come promesso la scrittura del codice è stata semplificata (almeno per chi come me proviene dall’Objective-C). Infine trovo la scelta dell’Open Source azzeccata al 100%, sia per quanto riguarda le modalità di gestione che per i possibili ambiti futuri riguardanti altri sistemi operativi.
Vi lascio con l’immagine che ha ispirato questo post ed i miei buoni propositi per il 2016.