Qualche giorno fa Liferay Inc. ha rilasciato Liferay 7.
Si tratta di una nuova major version release. L’ultima major, Liferay 6, risaliva al 2010. Poi si sono succedute la 6.1 e la 6.2.
Liferay 7 rappresenta una novità importante per diversi motivi, sia tecnologici (n.d.r. molte le novità tecniche) ma anche di posizionamento del prodotto.
Partiamo da quest’ultimo aspetto. Da sei anni a questa parte Liferay è presente nel quarto quadrante di Gartner per gli Horizontal portal, ma con Liferay 7 ha inizio anche una nuova dimensione che porta Liferay nella direzione di una “DXP” – Digital Experience Platform. L’home page stessa del sito riportava questa dicitura:
The Liferay Digital Platform
Create and connect personalized digital experiences across web, mobile, and connected devices
Liferay 7 pone le basi per una piattaforma a supporto della creazione di esperienze utente personalizzate e “omnichannel”; una infrastruttura che indipendentemente dal canale offrirà sempre più funzionalità per raccogliere dati, mantenere consistente e aggiornato il profilo utente, presentare contenuto rilevante e offrire ai propri utenti accesso alle informazioni in modalità “seamless”.
In questa versione tra le novità più evidenti del prodotto (n.d.r. alcune di queste erano state già introdotte nelle generazioni precedenti e giugeranno ora a maturazione) compaiono: una nuova Interfaccia Utente completamente rinnovata, un nuovo Motore di Ricerca, il Form Builder, un Nuovo Editor Contenuti, Stage e Live migliorato e semplificato, il supporto alla Geolocalizzazione e il Multichannel Audience Targeting.
Tecnologicamente parlando le major release introducono cambiamenti e innovazioni che creano uno stacco col passato e questa versione sarà sicuramente ricordata per l’enorme lavoro di modularizzazione che Liferay ha introdotto a favore di un kernel molto più piccolo, stabile e manutenibile, esternalizzando in moduli e abbracciando una filosofia a microservices tutte le funzionalità che prima offriva out of the box con una soluzione monolitica.
Questo sforzo architetturale non indifferente andrà a beneficio di maggior stabilità del core, possibilità di manutenere i moduli in modo molto più snello, offerta di rilasci più frequenti, semplificazione delle attività di personalizzazione, aggiornamento e security fix.
Vi invitiamo ad approfondire tutte le novità presenti in questa nuova release (n.d.r. molte delle quali erano state anticipate nel simposio della fine dell’anno scorso).