Negli ultimi 3 anni i contenuti audio, come i podcast, hanno scalato la vetta del content marketing. Circa 13 milioni di ascoltatori mensili in Italia, centinaia le tematiche oggetto di questi contenuti, dalla commedia al crime, così il podcast è diventato parte integrante delle giornate dei millennials, e non solo. Ma un’azienda B2B può usare questi contenuti audio per aumentare l’awareness o raggiungere altri obiettivi di marketing? Ecco 5 buoni motivi che le aziende B2B dovrebbero considerare per avvicinarsi ai podcast e far sentire la propria “voce”, e anche qualche esempio di come potete sfruttarli al meglio.
Il podcast: perché considerarlo nella propria strategia di contenuti B2B
Forse tra di voi ci sarà qualche assiduo ascoltatore di podcast, o forse no: infatti, chi preferisce un contenuto audio di solito lo fa proprio per non dover leggere articoli, blog o lunghi contenuti testuali.
Ma da qui all’anno prossimo molti di voi potrebbero ricredersi e avvicinarsi ai contenuti audio: dal 2021 ad oggi, infatti, la crescita del numero di ascoltatori è passata dal 31% al 36%, e si prevede che questo dato aumenterà ancora di più nei prossimi anni.
Anche l’idea che il podcast non sia adatto al business trova nette smentite: i podcast, come tanti altri contenuti, sono per tutti, se si è saputa fare un’attenta analisi del mercato e dei potenziali clienti e sono stati inseriti in una strategia di content marketing anche B2B.
1. I tuoi prospect tra gli (attuali e potenziali) ascoltatori di podcast
Prima di introdurre qualsiasi novità all’interno della propria strategia di marketing le domande da porsi sono sempre: piacerà al mio cliente? È in linea con il suo customer journey?
I podcast rientrano tra i contenuti che potrebbero essere maggiormente apprezzati dai vostri clienti aziendali, poiché fruibili in qualsiasi momento anche mentre si sta facendo altro.
Le persone che ascoltano i podcast sono inclini ad imparare nuove cose, approfondire argomenti, ascoltare interviste e in generale a rimanere aggiornati investendo il loro tempo libero anche con contenuti di alto livello, sia per la crescita professionale che per quella personale. Inoltre, ad ascoltare i podcast è il cosiddetto target dei decison maker, sia perché rientra nella fascia demografica dei millennial, i quali stanno facendo ingresso nelle aziende in ruoli decisionali, e sia per i tratti socioculturali più avanzati. Non solo: chi ascolta i podcast, soprattutto nell’ambito business, viene considerato un early adopter, cioè un consumatore con tratti esplorativi e innovativi, propenso a provare cose nuove e ad influenzare la maggioranza.
2. Un quadro omnicanale più completo
Aggiungere i contenuti audio al ventaglio di attività digitali significa avere un’opportunità in più di essere visti e ascoltati e di creare una community viva e affezionata. I podcast rientrano a tutto tondo nell’attività di brand awareness e si agganciano ad una più ampia strategia di contenuti che può passare dal blog, alla newsletter e a una campagna social, e perché no, anche tramite l’advertising. Pensate ad un argomento molto tecnico e complesso, questo può essere comunicato tramite un articolo ma, allo stesso tempo, trasformato anche in podcast: l’utente avrebbe maggiore scelta e potrebbe preferire la seconda tipologia, più adatta a rendere comprensibile l’argomento in essere.
3. Contenuto al passo con i tempi (ristretti)
Spesso ci si trova a dire: “vorrei approfondire questo argomento, ma non ho tempo”. Ecco, potete leggere un articolo di un blog, una DEM, un carosello Instagram o un post LinkedIn mentre guidate per andare al lavoro, mentre rispondete alle mail, facendo jogging o in qualsiasi altra attività quotidiana? No!
I podcast risolvono il problema del tempo e vanno incontro alle esigenze dei vostri ipotetici clienti sempre “indaffarati”, raggiungendoli facilmente anche durante la loro routine quotidiana/lavorativa.
4. Opportunità maggiori di collaborazioni e di aumento dell’awareness
Grazie al loro format, i podcast meglio si prestano a collaborazioni con altre aziende (come sponsor, fornitori, partner, ospiti o professionisti rinomati nel settore di appartenenza) permettendo di estendere il bacino di utenti e di arrivare ad un pubblico più vasto (ma interessato), sfruttando la rete della partnership e eventuali opportunità di monetizzazione.
In più, oltre ad aumentare l’awareness, permettono di migliorare anche la credibilità del brand e di perfezionare il rapporto con l’utente: in media gli ascoltatori di podcast ricordano meglio il nome dell’azienda, tendono a seguirla sui social e a terminare la serie di podcast, in un’ottica di maggiore fidelizzazione.
5. Asset di differenziazione coi competitor
Per ultimo, seppur ci siano casi di aziende B2B che hanno già inserito i podcast nelle loro attività di comunicazione, è anche vero che può essere un elemento di differenziazione rispetto ai competitor, raggiungendo un bacino di utenti diverso da quello degli altri mezzi più tradizionali, come social e siti web.
La voce del B2B sotto forma di podcast: come sfruttarli al meglio? Alcuni esempi
Se siamo d’accordo che i podcast possono tornare (molto) utili alla vostra content strategy, facciamo un altro passo avanti e vediamo come sfruttarli al meglio. Detto in altre parole, se sono un’azienda B2B, di cosa posso parlare nel mio podcast? Come può portare un valore aggiunto alla mia strategia di posizionamento online?
Alcuni esempi?
“The Growth Show” di HubSpot, presenta interviste con leader di aziende di successo; “The Manufacturing Report” di National Association of Manufacturers copre una vasta gamma di argomenti riguardanti il settore manufacturing oppure “Making Chips” di MakingChips Podcast che offre consigli pratici, interviste con esperti e storie di successo delle aziende manifatturiere; alcune puntate della serie podcast “Genius Loci – Il nordest delle imprese” di Storie Avvolgibili che racconta le storie di successo di alcune imprese e di come siano legate al territorio del Veneto Est.
Last but not least… Non dimenticate che i podcast non sono video amatoriali!
Lavorare a un podcast significa:
- identificare la strategia di marketing, inserirlo in una più ampia programmazione di contenuti e interconnetterlo con gli altri touchpoint;
- personalizzare la narrazione, il sound design e curare il montaggio;
- prevedere un piano di comunicazione adatto a sostenere il progetto.