Inbound marketing e marketing automation rappresentano oggi una combinazione vincente per le aziende che vogliono trasformare semplici contatti in lead qualificati e, nel tempo, in clienti fidelizzati. Mentre l’approccio inbound si concentra sull’attrarre utenti attraverso contenuti che rispondono ai loro bisogni, la marketing automation ottimizza e velocizza la gestione di questi contatti, automatizzando i processi e migliorando la collaborazione tra i team. Scopriamo come costruire un piano di marketing automation efficace per massimizzare l’impatto delle strategie aziendali ed efficientare il lead management.
Inbound e automazione: il backstage della generazione di un lead
L’inbound marketing è un approccio che permette alle aziende di intercettare il proprio mercato, comunicando attraverso i bisogni dei potenziali clienti e non veicolando in modo autoreferenziale la propria proposta di prodotti e servizi.
Questo approccio ha permesso a molte aziende di rivedere il proprio ecosistema di comunicazione digitale e di fare in modo che ogni punto di contatto, o touchpoint, non sia una mera vetrina del catalogo prodotto, ma diventi un punto di atterraggio in cui l’utente trova tutte le risposte ai suoi bisogni. Ed ecco che, sottoponendo agli utenti la possibilità di approfondire con webinar, materiali scaricabili, schede informative e configuratori, questi diventano dei lead.
Proprio questa fase, ovvero il lead management dopo che siamo riusciti ad intercettarli, è forse ancora più importante della lead generation per le aziende per diversi motivi:
In linea generale, dunque, da quando si genera un lead si possono attivare una serie di azioni e processi per trasformarlo nel tempo in un’opportunità reale e – si spera – anche in un cliente. È proprio una strategia di marketing automation che permette di farlo ottimizzando tempi e creando standard operativi condivisi fra i vari team.
Come costruire un piano di Marketing Automation
Incentive e gamification: il lato “ingaggiante” delle strategie di automazione
La marketing automation viene spesso abbinata al marketing diretto, come email e sms, o a soluzioni di costumer care come chatbot e assistenti virtuali. Regole e workflow aiutano infatti a ridurre sforzi e liberare risorse da azioni operative e ripetitive.
La marketing automation ha però anche un altro ruolo importante, ovvero quello più strategico di accompagnamento e supporto ad iniziative ingaggianti o campagne incentive o di gamification.
Se pensiamo ai portali B2B o ai portali di gestione del proprio profilo eCommerce, vengono alla mente molti esempi di campagne di lead management che hanno come finalità quella di attivare nuove azioni da parte dell’utente e non di inseguire o completare quelle che ha già fatto.
Punteggi, rating, notifiche di punti bonus, percentuali di completamento di sfide o task: questo approccio è ampiamente usato nelle aziende e brand di fitness per spronare gli utenti a proseguire con le attività sportive o a rispettare il piano dietetico.
Il lead come processo e non come unico obiettivo
In conclusione, i marketer e le aziende hanno oggi molteplici strumenti per non fermarsi a pensare solo alla lead generation, ma per agganciare ad essa anche un processo continuo di ottimizzazione ed efficientamento della gestione dei contatti. Un processo di ottimizzazione del lead management, appunto.
Le tecnologie sono già pronte a supportare questo passaggio, mentre ci vorrà più tempo per le aziende ad adeguare i processi interni e le competenze, ma un piano aiuterà a programmare e schedulare sia gli investimenti che le attività future.