La sostenibilità di impresa comprende al suo interno molte dimensioni: una di queste si focalizza sulle scelte finanziarie compiute dalla azienda, nella misura in cui sceglie di appoggiarsi a banche o fondi di investimento che rispettano principi di eticità e finanza sostenibile.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di etica e sostenibilità nella finanza?
Valutare i servizi finanziari con i criteri B-corp
Quando parliamo di sostenibilità di impresa, dobbiamo tenere presenti tre pilastri:
- Environment
- Social
- Governance
Oltre a questi, ci sono molteplici aspetti che è importante considerare per misurare l’impatto di un’azienda. Per valutare l’impatto della nostra attività, stiamo utilizzando il sistema di misurazione messo a punto dal movimento B-corp: si chiama BIA (B-corp Impact Assessment) e funziona “esplodendo” i tre pilastri su tantissimi aspetti di dettaglio, facendo una vera e propria radiografia dell’impresa dal punto di vista ESG.
All’interno dell’ambito che il BIA chiama “Comunità” c’è una domanda relativa ai servizi bancari: viene proposto un elenco di livelli di sostenibilità ed eticità delle banche a cui si appoggia, chiedendo qual è il loro posizionamento a cui viene associato un punteggio.
Possiamo avere dalle banche standard (zero punti), quelle di credito cooperativo (pochi punti), istituti che fanno finanza sostenibile (qualche punto in più), fino ad arrivare alla finanza etica (il massimo punteggio).
Ma che differenza c’è tra finanza sostenibile e finanza etica?
Cos’è la Finanza Sostenibile
Per finanza sostenibile intendiamo la finanza che considera fattori di tipo ambientale (Environmental), sociale (Social) e di governo societario (Governance) nel processo decisionale di investimento, indirizzando i capitali verso attività e progetti sostenibili a più lungo termine.
La finanza sostenibile è dunque l’applicazione del concetto di sviluppo sostenibile all’attività finanziaria.
Secondo Banca d’Italia, fare un investimento finanziario che tenga conto dei fattori ESG significa investire in imprese che compiono scelte aziendali sostenibili, coerenti con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite relativi agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e in generale a:
- diritti umani
- standard lavorativi
- tutela dell’ambiente
- lotta alla corruzione
Molte banche dichiarano di tenere attualmente in considerazione criteri ESG nella propria attività finanziaria, ma i criteri ESG sono molto ampi e c’è così un reale rischio di potersi fregiare di questo titolo anche con un portafoglio di investimenti comunque discutibile.
Vogliamo essere il più possibile consapevoli dell’impiego del nostro denaro e vogliamo che i criteri sul loro utilizzo siano stringenti. Per questo abbiamo valutato e scelto istituti e strumenti di finanza etica.
Cos’è la Finanza Etica
Per finanza etica intendiamo un insieme di attività finanziarie sviluppate con metodi, strategie e strumenti che, discostandosi dalla logica del solo profitto, finanziano esclusivamente aziende che assumono impegni significativi di rilevanza sociale e ambientale.
Rispetto alla finanza sostenibile, che aggiunge criteri ambientali e sociali nella scelta degli investimenti, la finanza etica esclude esplicitamente tutte le imprese che abbiano violato criteri etici e ambientali, individuati e condivisi con tutti gli stakeholders (in particolare i clienti).
Allo stato attuale, l’unica banca “etica” in Italia è Banca Etica, di cui vi suggerisco due approfondimenti:
Intesys ha attivato un conto corrente con Banca Etica e sta appoggiando su questo conto proprie attività finanziarie di gestione della propria liquidità. Il principio di fondo che condividiamo è che, a tendere, tutta o almeno la gran parte della attività finanziaria di un’azienda, passi da istituti bancari in linea con stringenti criteri etici e quindi di sostenibilità.
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