Negli ultimi anni, la sostenibilità è emersa come una priorità fondamentale per le aziende di ogni settore, non solo come un imperativo etico, ma anche come una necessità strategica per rimanere competitivi sul mercato. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che entra in vigore quest’anno, rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e responsabilità nelle pratiche aziendali, stabilendo le linee guida per la rendicontazione delle performance ambientali, sociali e di governance (ESG) delle imprese.
In questo articolo, esploreremo come la CSRD non solo impone obblighi alle aziende, ma offre anche opportunità per migliorare la propria reputazione e competitività.
Che cosa prevede la CSRD
Abbiamo già parlato in precedenza di CSRD, acronimo di Corporate Sustainability Reporting Directive: è la direttiva europea che da quest’anno definisce come le imprese devono comportarsi in materia di rendicontazione di sostenibilità.
In pratica, la normativa disciplina le modalità in cui le aziende sono chiamate a misurare le proprie performance ESG e a riportarle annualmente all’interno di un apposito report.
In particolare, la CSRD:
- determina chi è obbligato (al momento le società di grandi dimensioni) e chi lo sarà a partire dai prossimi anni;
- stabilisce come va realizzata la rendicontazione: deve includere informazioni sugli impatti, i rischi e le opportunità materiali connessi all’azienda e alle sue relazioni commerciali dirette e indirette, a monte e a valle della catena del valore.
Questa normativa rientra in un piano dell’Unione Europea per mettere ordine, almeno all’interno del proprio ambito territoriale, in un contesto come quello della sostenibilità delle imprese, che in precedenza si era sviluppato in modo molto meno strutturato.
È in corso infatti un processo di regolamentazione, che porterà alla costruzione di un sistema integrato di norme in ambito ESG, che diventeranno vincolanti progressivamente per un numero sempre maggiore di destinatari.
Molto interessante è ad esempio la CS3D, acronimo di Corporate Sustainability Due Diligence Directive, che introduce l’obbligo per le società di grandissime dimensioni di garantire il rispetto dei diritti umani e degli obblighi in materia di ambiente lungo tutta la catena del valore.
Perché siamo interessati alla direttiva CSRD?
Ci sono tutta una serie di motivi che rendono questa norma particolarmente interessante per noi di Intesys.
1. Per la nostra rendicontazione di sostenibilità
Anche se non rientriamo tra le aziende obbligate a redigere il report di sostenibilità, è dal 2015 che lo pubblichiamo regolarmente, ogni tre anni. Questo perché riteniamo che sia un nostro dovere, a prescindere dall’essere o meno vincolati: siamo da sempre convinti che il puro profitto economico non sia l’unico obiettivo del nostro agire come impresa, e siamo consapevoli dell’importanza del nostro impatto su ambiente, società, persone e tessuto economico. Non a caso, ci siamo costituiti come Società Benefit e siamo tra i soci fondatori di Global Compact Italia.
Con l’avvento del CSRD, abbiamo deciso di alzare il livello del nostro impegno: dal 2025 pubblicheremo il report ogni anno, con il supporto di una società specializzata, che ci guiderà nell’adeguamento ai nuovi standard.
2. Per acquisire un vantaggio competitivo nel nostro business
Le nuove normative hanno introdotto un concetto che, nel suo piccolo, è davvero rivoluzionario: la verifica della sostenibilità della filiera. Significa che le società di grandi dimensioni, nell’ambito del processo di selezione dei fornitori, sono tenute a valutare specifici criteri di sostenibilità, al fine di prediligere soggetti sostenibili e in grado di generare un impatto positivo su collettività e ambiente.
Qualche esempio?
- Criterio di sostenibilità: preferenza per fornitori che adottano formalmente policy ESG o che acconsentano di aderire, sottoscrivendolo, al Codice Etico e alla Politica ESG della società.
- Criterio di impatto sociale: preferenza per fornitori che si caratterizzano per adottare una forma / qualifica giuridica che le contraddistingue per una spiccata vocazione sociale (enti no-profit, imprese sociali, cooperative sociali, società benefit).
Dal momento che lavoriamo già con società di grandi dimensioni e vogliamo espandere il nostro business anche ad altre realtà simili, abbiamo ritenuto che adeguarci alla CSRD potesse rappresentare non solo un atto doveroso, coerente con i nostri valori e il nostro ESG management, ma anche una mossa strategica che ci consentisse di avere un vantaggio competitivo, per la salvaguardia del nostro business e per un suo sviluppo futuro.
3. Per comunicare il nostro posizionamento di sostenibilità e quello dei nostri clienti
Sembrerà banale, ma in questo caso non c’è nulla di meglio che trasformare un obbligo in una opportunità. Essere costretti a rendicontare può aiutare le società a prendere consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza, spingendole a costruire delle strategie di lungo periodo per il miglioramento delle proprie performance ESG.
Ma non solo: le aziende possono valorizzare il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità attraverso una comunicazione rivolta a tutti gli stakeholder (interni come esterni), che permetta di mettere in luce i principi ed i risultati di questa progettualità.
Questo non ha nulla a che fare con il concetto di “greenwhasing”,
Riteniamo che sia importante che gli stakeholder conoscano come un’impresa impatta su ambiente, società e tessuto economico: si tratta di andare oltre il burocratese della reportistica di sostenibilità e raccontare il proprio essere e il proprio agire tramite gli strumenti del marketing e della comunicazione.
L’importanza di comunicare il posizionamento di sostenibilità e la nostra esperienza
Per quanto riguarda Intesys, abbiamo intrapreso un impegnativo percorso di analisi e progettazione, che ha coinvolto svariati nostri team (in particolare Marketing e Design, ma anche i nostri soci), per riuscire a comunicare il nostro posizionamento di sostenibilità in modo oggettivo e chiaro, semplificando le informazioni e rendendole usufruibili a chiunque in modo diretto e comprensibile.
I risultati dei nostri sforzi sono visibili sul nostro sito alla sezione dedicata alle tematiche ESG: alla sostenibilità abbiamo dedicato un logo, un claim, una mission e una vision. Abbiamo inoltre raccontato nel dettaglio tutte le dimensioni del nostro agire.
Anche per BLM Group – nostro cliente storico – abbiamo intrapreso un percorso simile, sfociato nella creazione di una serie di pagine web dedicate alla sostenibilità. Anche in questo caso, abbiamo coinvolto varie funzioni all’interno dell’azienda e condotto una serie di sezioni di co-design, per arrivare ad una convergenza che rappresentasse le diverse anime dell’impresa.
Il nostro principale punto di forza in questa attività?
La capacità di unire da un lato la professionalità negli ambiti di Marketing, Design e progettazione, dall’altro la competenza ed esperienza in prima persona nella gestione di progetti e strategie nell’ambito della sostenibilità.