Prima di parlare di link earning – il cuore di questo post – vi proponiamo un passo indietro: torniamo a qualche anno fa e riprendiamo il concetto di link building.
Traducendo letteralmente, si parlava di “costruzione di link“. Passando proprio per questa traduzione, cogliamo qualcosa che agli occhi dei moderni SEO può suonare stonato: il termine “costruire” come concetto legato a qualcosa di negativo, artificioso, finto ed innaturale.
Inizialmente l’obiettivo del link building era costruire una rete di link attorno al proprio sito, ma nel tempo questi link sono proliferati a dismisura. Un link era semplicemente un link ed il concetto della loro qualità non era preso in considerazione: l’importante era avere più link possibili. Google si è così trovato ad affrontare una delicata questione: scovare in mezzo a questa giungla link di scarsa qualità , o palesemente acquistati, o su directory specifiche, o da siti che consentivano senza controllo l’inserimento di commenti, ecc…
Google ha così implementato ed introdotto l’algoritmo Penguin, che si poneva tra i vari obiettivi quello di trovare i link derivanti da scorrette pratiche SEO.
Ed è a seguito di questo cambiamento che è entrato in gioco il link earning, che può essere inteso come un’evoluzione dell’originario link building, che non è morto ma si è evoluto e migliorato.
Link earning: perchè?
Oggi i link non vanno acquistati o scambiati, ma vanno GUADAGNATI.
Ma in che modo?
La risposta è semplice: qualità dei contenuti e qualità per gli utenti.
Dobbiamo guadagnare la fiducia di chi ci legge al punto tale da ottenere un link verso il nostro sito. Oggi è talmente importante la qualità dei contenuti, che se andiamo a chiedere a qualcuno di inserire un link al nostro sito dovremo sudarci duramente questo “scambio”.
Quello che vogliamo evidenziare è che i siti di qualità non accetteranno uno scambio link a fronte di una semplice richiesta. Ogni singolo link andrà guadagnato a suon di contenuti e qualità .
Le risorse all’interno del web sono sempre più numerose ed i nostri contenuti per essere linkati devono essere in grado di offrire qualcosa di unico e di utile per gli utenti.
Un esempio semplice è quello degli e-book scaricabili gratuitamente: se gli utenti ritengono un e-book interessante e di qualità , inizieranno a condividere il link a tale risorsa attirando l’attenzione della rete.
Google richiede di costruire siti pensati per gli utenti e non per i motori di ricerca: lo abbiamo già detto in precedenza e non ci stancheremo di ripeterlo.
I contenuti devono essere il più possibile unici ed interessanti: solo così saremo in grado di creare un positivo circolo vizioso.
Certo, non è facile: è un lavoro che richiede professionalità e competenza, oltre alla pazienza per poter vedere e misurare risultati concreti nel corso del tempo.
Siamo passati quindi da una fase di costruzione di link meramente quantitativa, ad una fase più complessa e articolata che richiede pianificazione, strategia e produzione di contenuti.
Concludendo, vogliamo lasciarvi con alcuni nostri spunti per iniziare a pensare alla vostra strategia di link earning:
– Pianificazione: Definire la tipologia (post blog, articoli redazionali…) e il luogo di pubblicazione dei contenuti (sito corporate, blog personale).
– Qualità : Creare contenuti utili e unici.
– Costanza: Essere costanti nella creazione di contenuti.
– Professionalità : Non improvvisarsi blogger o “scrittori per caso”.
– Naturalezza: non creare contenuti solo perchè lo richiede Google.