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CSR & Sostenibilità

Favorire la sostenibilità sociale con lo smart working

Benessere del dipendente, inclusività sociale e accessibilità al lavoro: tutto questo grazie allo smart working. Scopriamo insieme perché.

L’ambiente di lavoro è cambiato: sono richieste competenze più digitalizzate, i lavoratori chiedono maggior flessibilità e soprattutto è aumentata l’attenzione al tema dell’inclusione sociale.

L’introduzione del workplace ibrido ha rivoluzionato il modello lavorativo tradizionale, ha offerto flexible benefits e pari opportunità. Inoltre, le nuove tecnologie introdotte a supporto del lavoro ibrido hanno aiutato a sopperire alle difficoltà e diversità degli individui garantendo loro una migliore inclusività all’interno degli spazi di lavoro.

Quando parliamo di inclusione sociale intendiamo letteralmente l’atto di includere qualcuno all’interno di un gruppo: significa accogliere e sentirsi accolti in una comunità i cui confini sono aperti a tutti, gli individui si sentono a proprio agio, hanno uguali diritti e vivono in maniera positiva le loro difficoltà e/o diversità.

Perché è importante l’inclusione sociale negli spazi di lavoro?

È facile, però, incorrere nell’errore di identificare l’inclusività sociale come qualcosa che riguarda soltanto le categorie protette. Per questo è d’obbligo specificare che per società inclusiva si intende una comunità che elimina ogni forma di discriminazione che possa portare gli individui all’esclusione sociale per motivi come etnia, sesso, cultura, religione, disabilità.

Dal momento che il sentimento di inclusione è centrale nella vita di tutti gli individui, sempre più aziende stanno aumentando il loro impegno creando ambienti di lavoro dinamici, predisponendo le condizioni per team affiatati, e raggiungendo notevoli risultati anche grazie all’applicazione del workplace ibrido e di diverse tecnologie che hanno permesso di migliorare il mantenimento dei talenti, di soddisfare le best practice in termini di sostenibilità e inclusione sociale.

Workplace ibrido per una inclusione migliore

Dopo la pandemia, l’88% delle imprese ha deciso di proseguire con una modalità lavorativa che alterni la presenza in azienda e il lavoro da remoto. La scelta di adottare il workplace ibrido ha migliorato il benessere dei lavoratori e supportato l’inclusione sociale creando un ambiente di lavoro accessibile a tutti grazie all’applicazione di buone pratiche, tra cui:

Work-life balance

Attenzione al work-life balance: equilibro tra il lavoro e la sfera privata

Team building

Integrazione di nuovi membri di comunità e culture differenti per creare situazioni di confronto e crescita

Rispetto reciproco

Impegno dei lavoratori di comunicare rispettosamente gli uni con gli altri, evitando situazioni di incomprensione e dissonanza

Il lavoro ibrido non solo ha profondamente cambiato il modello aziendale conosciuto, ma ha anche portato un miglioramento dell’operatività del singolo dipendente: il 42% degli smart worker ritiene di aver migliorato le proprie skill, soprattutto in ambito digitale, evidenziando come sia incrementata l’inclusione di persone con diverse abilità nell’utilizzo delle tecnologie digitali, rispetto alle modalità lavorative precedenti.

Lavorare è, per ciascuna persona, un diritto che ha impatto sulla qualità della vita. Il workplace ibrido è uno strumento fondamentale per superare molte barriere di diversità ed esclusione, anche grazie all’intervento delle tecnologie applicate al metodo lavorativo per favorire un maggiore coinvolgimento di tutti i collaboratori.

Il nostro smart working

Negli ultimi due anni il lavoro ibrido è sempre più richiesto, i lavoratori cercano organizzazioni che abbiano obiettivi sociali con approccio ESG (sostenibilità ambientale, sociale e governance), che offrano flexible benefits e siano sensibili all’inclusività sociale.

Questi principi hanno fatto emergere diversi valori per i quali in Intesys abbiamo concentrato le nostre risorse su equilibrio, ambiente, condivisione e benessere. Già nel 2019 abbiamo offerto la modalità di lavoro ibrido per andare incontro ai bisogni di coloro che sostenevano un tragitto casa-lavoro superiore ai 30 km permettendo una migliore conciliazione con la vita personale: dopo la pandemia abbiamo deciso di istituzionalizzare la modalità di lavoro ibrida, prevedendo 3 giorni di smart working a settimana.

Più recentemente, ad agosto, abbiamo lanciato l’iniziativa di chiudere la sede aziendale per tutto il mese, concedendo il full remote work per dare la possibilità a tutte le nostre persone di godersi in modo più ottimale la famiglia, le passioni e gli hobby che li rendono unici, nonché per ridurre il nostro impatto sull’ambiente.

Benessere, sicurezza e conciliazione tra lavoro e vita personale dei dipendenti sono i nostri principi cardine per andare incontro alle esigenze personali dei nostri collaboratori, sfruttando i vantaggi che il remote working e le tecnologie annesse hanno da offrire.

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